Google omaggia Claudio Bravo Camus

08-Nov-2019  
  • doodle google camus

L'8 novembre del 1936 nasceva Claudio Bravo Camus. In occasione dell'anniversario, che ricorre proprio oggi, Google ha deciso di omaggiare il famoso poeta con il doodle che campeggia in homepage.

Doodle di Google

Nato in Cile, a Valparaiso, il pittore è morto in Marocco nel 2011. Lì si era trasferito nel 1972. Aveva 75 anni. Nel 1954, quando aveva appena 17 anni, tutti i quadri della sua prima mostra furono venduti. Fi l'inizio di una grande carriera, che lo ha portato a viaggiare molto tra Madrid, Parigi, Barcellona, New York, Tangeri. 

Era un artista iperrealista, i cui dipinti risultano a un'occhiata superficiale e fugace quasi delle fotografie, per la precisione con cui riproducono la realtà. 

Il doodle di Google di oggi raffigura dei pacchi, in ricordo proprio di quei dipinti divenuti celebri a partire dagli anni Sessanta che avevano come tema dei pacchetti di carta legati con una corda.

Un soggetto tratto da un'esperienza di vita personale, come lo stesso Camus ha raccontato spiegando l'origine di quei dipinti. A ispirarlo fu una delle sue tre sorelle che durante una visita gli portò alcuni pacchetti, lasciandoglieli poggiati su un tavolo. La forma dei pacchi, i colori, la disposizione, il modo in cui la carta rivestiva e avvolgeva il contenuto: qualcosa in quell'immagine semplice gli suscitò un'emozione tale da doverla imprimere artisticamente. Così la riprodusse, cercando il più possibile di restituirne allo spettatore anche la tridimensionalità, mettendo in mostra la sua grande tecnica e l'abilità nell'ingannare l'osservatore. 

Fanno parte della variegata e ampia produzione di Claudio Bravo Camus anche ritratti di personaggi illustri (il dittatore spagnolo Francisco Franco, il presidente delle Filippine Ferdinand Marcos con la First Lady Imelda Marcos, Malcolm Forbes), nature morte, litografie, sculture, incisioni. 

Le sue influenze artistiche derivano soprattutto dal Barocco, dal Rinascimento, dal Surrealismo, in primis Salvador Dalì. 

Autore: Giuseppina Dente