App Immuni, dal 15 giugno disponibile in tutta Italia

14-Giu-2020  
  • app immuni

Se ne è parlato tanto in queste settimane e la app Immuni ha anche diviso molto, creando polemiche e dibattito: è giusto scaricarla sul proprio dispositivo mobile? Mette a repentaglio la nostra privacy? Si tratta di uno strumento utile e sicuro?

Dopo la sperimentazione cominciata l'8 giugno scorso in sole 4 regioni italiane (Liguria, Abruzzo, Marche e Puglia), dal 15 giugno Immuni sarà invece scaricabile da nord a sud del Paese.

Ad oggi la possiedono già 2 milioni e 200mila gli italiani. Immuni è compatibile con sistemi operativi iPhone e con dispositivi Android con sistemi operativi aggiornati.

Immuni: il debutto ufficiale il 15 giugno

La app Immuni (anonima, non obbligatoria e gratuita) è stata pensata e creata per il tracciamento dei contatti. In che modo? Il sistema è basato sulla tecnologia Bluetooth Low Energy e non utilizza dati di geolocalizzazione di alcun genere, questione che ha invece generato una certa preoccupazione in materia di privacy.

L'app, però, non raccoglie e non è in grado di ottenere alcun dato identificativo dell'utente. Impossibile dunque risalire a nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono, mail e altri dati sensibili.

Anche il premier Giuseppe Conte ha dichiarato:

La potete scaricare con sicurezza, serenità e tranquillità, perché tutela la privacy, ha una disciplina molto rigorosa, non invade gli spazi privati.

Una volta installata sul proprio dispositivo, la app è in grado di generare codici anonimi (generati in automatico) da scambiare con gli altri smartphone dotati della app. In questo modo, qualora le Asl dovessero riscontrare un caso di positività al Coronavirus, il soggetto in questione potrebbe dare autorizzazione ad "avvertire" coloro che sono stati con lui in contatto attraverso una notifica sulla app Immuni. Inoltre tutti i dati raccolti non vengono conservati su un server centrale, ma solo sui singoli dispositivi delle persone. 

Autore: Giuseppina Dente