Io resto a casa, diario di una quarantena: un film di Paolo Casalis

15-Apr-2020  
  • io resto a casa casalis

Io resto a casa è il primo film italiano (e non solo,) sulla quarantena dell'Italia a seguito dell'emergenza sanitaria da Coronavirus. Si tratta di un mediometraggio incentrato sul racconto diretto di cinque Youtuber e corredato da decine di video e fotografie provenienti da ogni parte d'Italia, condivisi sui social. 

Questa produzione, che vede la regia di Paolo Casalis, è un progetto a scopo benefico: è infatti in corso una raccolta fondi per la Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra Onlus, cui verrà destinato il 50% dei proventi.

Il film è già disponibile on demand per l'acquisto o per il noleggio.

La trama ufficiale

 Il termine "quarantena" deriva dai 40 giorni di isolamento cui venivano sottoposte le navi provenienti da zone colpite dalla peste nel XIV secolo.

Il 30 Gennaio 2020 l'OMS ha indicato in 14 i giorni di quarantena necessari per contenere la diffusione del nuovo Coronavirus. La mattina del 10 Marzo 2020 tutti gli italiani si sono risvegliati in quarantena.

Come Salgari scrisse della Malesia senza mai lasciare l'Italia, così in Io resto a casa ho raccontato i primi 14 giorni dall'entrata in vigore del Decreto del 10 Marzo 2020 senza mai lasciare le mura di casa. Un film realizzato senza telecamere, interamente sul web, attraverso il racconto diretto di cinque Youtuber e decine di video e fotografie provenienti da ogni parte d'Italia e condivisi sui social.

C'è Silvio, di Palermo, che proprio in questi giorni affronterà on-line la tesi di laurea in architettura; ci sono Silvia e Robertina, di Roma e Torino, che vivono la quarantena prigioniere in casa con i loro bambini, tra esigenze quotidiane che diventano ostacoli ardui da superare (uno tra tutti, la spesa) e ruoli che si dilatano e si complicano (la gestione e l'educazione dei figli); Serena, youtuber e influencer di successo, che deve lasciare la sua Milano per tornare in provincia, nella cameretta di quando era adolescente; Katia, che vede aggiungersi alle difficoltà della quarantena la gestione della malattia del compagno, il morbo di Crohn.

Quattordici giorni di paure, speranze, entusiasmo, noia, normalità e straordinarietà. Quattordici giorni che ricorderemo per sempre.

Autore: Giuseppina Dente